giovedì 12 dicembre 2013

From the library #13


È da più di un anno e mezzo che non utilizzo questa rubrica, ma perché non farlo proprio oggi che sono stata in biblioteca?

Sapete, ho cominciato a fare la volontaria in una biblioteca di un paese limitrofo al mio. È un'esperienza interessante, ma la cosa più bella è che posso sedermi in mezzo agli scaffali e leggere un titolo per volta. La biblioteca è molto piccola, quindi è difficile che vengano persone, perciò passo circa 3h chiusa lì senza nulla da fare (a parte studiare, mannaggia a me!). Oggi ho preso qualche titolo interessante *-*


Il cielo, la terra e quel che sta nel mezzo di Marlo Morgan
Trama: La saggezza di un intero popolo rivive nel destino di due gemelli aborigeni che, appena nati, vengono strappati alla madre e dati in adozione. Da quel momento, le loro strade si dividono. Il maschio cresce senza amore e senza la consapevolezza della propria cultura d'origine, abituato sin da piccolo al duro lavoro. Beatrice, la sorella, viene allevata in un orfanotrofio da suore che non sanno darle affetto. A sedici anni viene ributtata nel mondo ed è costretta a dedicarsi ai mestieri più umili. La sua unica via di fuga dalla dolorosa realtà è la lettura, che le fa scoprire le sue radici e la porta dove l'istinto le suggerisce, nelle terre selvagge dell'Australia, tra gli aborigeni che le insegneranno a osservare il mondo senza giudicare, ad avvicinarsi a se stessa e, soprattutto, ad amare.


Il fiume di Rumer Godden
Trama: La piccola Harriet è sospesa tra due mondi, l’infanzia e l’adolescenza. Sua sorella Bea da un po’ non è più la sua compagna di giochi. Il fratellino è ancora un bambino. Il ritmo placido della sua infanzia indiana, fatto del suono delle tessiture di iuta, delle feste traboccanti di colori e odori che salutano l’ingresso di ogni nuova stagione e dell’eterno scorrere del fiume Gange verso il golfo del Bengala, sta per essere stravolto. L’arrivo di un giovane militare inglese, amico di famiglia – il capitano John – turba il mondo di Harriet, facendole scoprire il desiderio e la gelosia. Basterà un istante per scoprirsi donna e aprire gli occhi sul mondo che la circonda. E basterà un istante al mondo per spalancare la sua verità. Come ha scritto un celebre critico letterario inglese “questo omaggio di Rumer Godden all’infanzia e all’India è così intenso, così gentilmente cattura l’attenzione, che nei pensieri del lettore, per molto tempo, non ci sarà altro che la giovane Harriet e le persone e i luoghi che compongono il suo mondo”. Torna in libreria, in una traduzione d’autore, un classico della narrativa anglosassone che, oltre a folgorare centinaia di migliaia di lettori nel mondo, ha destato l’attenzione di Jean Renoir, che da questo romanzo ha tratto ispirazione per l’omonimo capolavoro cinematografico.


Grazie per quella volta di Serena Dandini
Trama: Di cosa è fatta una vita? Di domeniche pigre in cui non rispondiamo al telefono per rimanere sul divano abbracciando un libro appena iniziato. Di ore spese inutilmente a cercare le sigarette, le chiavi della macchina, gli occhiali da sole, perché si sa che spesso e volentieri le cose si spostano per farci dispetto e divertirsi alle nostre spalle. Di pomeriggi adolescenziali passati a guardare le gocce di pioggia che rimbalzano sul vetro, sognando di sposare Mick Jagger. Di quei bomboloni sganciati da un razzo su un letto di zucchero che papà ti portava a mangiare per insegnarti i piaceri della vita. Di mattine in cui scopri allo specchio che in una notte hai preso cinque anni e non ti resta che tifare per un po’ d’indulgenza, in un Paese in cui dimostrare la propria età è più grave che fare una rapina a mano armata. Di salti della quaglia da uno schieramento a un altro nella più autentica suddivisione tra esseri umani: quella tra coppie e single. Di momenti in cui basta un calzino con l’elastico moscio per far emergere tutte le nostre insicurezze. Di quel preciso giorno in cui si spezza il tempo alla fine dell’estate. E di tutto quello che non ricordiamo più ma ogni tanto affiora dalle misteriose stanze della nostra memoria difettosa. In questi racconti che spaziano tra ricordi e riflessioni chiamando a testimoni Borges e la moglie di Tolstoj, Grace Kelly e Gaber, Simenon e la zia Lella, Ovidio e gli U2, Serena Dandini torna alla scrittura dopo il successo di Dai diamanti non nasce niente.


Il Libro dei mille Giorni di Shannon Hale
Trama: Quando Saren, figlia del signore del Giardino di Titor, viene murata viva in una torre perché si è rifiutata di sposare un uomo che disprezza, Dashti, la sua cameriera e dama di compagnia, accetta di seguirla. Convinta che quella sarà per lei una grande avventura, Dashti decide di tenere un diario della loro reclusione. Il Libro dei Mille Giorni è la storia di una ragazza di quindici anni abile e ingegnosa, forse più della sua nobile padroncina. Il tempo scorre lento in quell’oscurità forzata. Quando le scorte di cibo si esauriscono è Dashti a escogitare un modo per fuggire. Fuori dalla torre, intanto, il mondo è cambiato. Il pretendente respinto ha dichiarato guerra e devastato il paese: niente e nessuno attende più le due fanciulle, che sono costrette a mettersi in viaggio alla volta del regno vicino, in cerca di un futuro…


La penna di Anne Frank di Aidan Chambers
Quarta di copertina: Da sempre leggiamo il Diario di Anne Frank come un’opera necessariamente legata al contesto storico della Shoah. Aidan Chambers ci suggerisce un piano di lettura ulteriore: quello di un’opera letteraria dal fascino intramontabile, capace di stimolare riflessioni tanto sull’adolescenza – vista da dentro, anche se da un’angolatura davvero particolare – quanto sulla natura di un testo che definiamo ‘letteratura’.

Per un totale di quattro romanzi più un saggio! :D qualcuno di voi ha già letto uno di questi libri?

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