giovedì 2 febbraio 2012

Recensione: Angel di Dorotea De Spirito

Titolo: Angel
Autore: Dorotea De Spirito
Editore: Mondadori
Pagine: 344 pag.
Collana: Oscar Bestsellers 
ISBN: 9788804606338

Trama: Le antiche mura di Viterbo custodiscono un segreto: una comunità di angeli che da secoli convive pacificamente con gli abitanti della città. Vittoria ha sedici anni, è un angelo, ma è diversa da tutti i suoi simili: è senza ali e per tutta la vita si è sentita un'esclusa, un'estranea persino nella propria famiglia. Questa consapevolezza l'accompagna sempre, mentre la sua esistenza scorre tranquilla giorno dopo giorno tra scuola, amici e litigi con la sorella maggiore. Ma quando arriva in città Guglielmo, un ragazzo misterioso dagli occhi magnetici, il mondo di Vittoria viene sconvolto, e lei scopre che l'amore può rivelarsi il peggiore dei demoni.



Voto: 2/5

La mia recensione:

Me lo regalò una mia amica, per il compleanno.
"So che ti piace leggere" mi disse.
Non so cosa mi aspettassi da questo libro.

In genere parlo del voto che ho dato alla fine della recensione, questa volta mi permetto di utilizzarlo per una premessa. Sono sempre scettica quando si tratta di libri italiani per ragazzi, purtroppo gira davvero troppo ciarpame per ne nostre librerie, ma devo dire che stavolta mi secca dare un voto così basso.
Quello che mi dà più fastidio di tutto è che è la trama non sviluppata e banalizzata ad aver rovinato il romanzo perché la scrittura, per una volta, non era per niente male.

Vichi ha sedici anni.
Lei è un angelo, un angelo senza ali.
La mancanza delle ali diventa l'emblema
della sua insicurezza e del suo dubbio:
lei appartiene davvero a quel mondo?

Guglielmo è un demone. 
Si trasferisce a Viterbo con la zia,
il suo passato è davvero oscuro.
Inaspettatamente trova l'amore nell'unico essere 
che avrebbe potuto ucciderlo.

Siamo sinceri, la trama non è proprio attraente, però mette una certa curiosità. Ho aperto il libro con il massimo dei buoni propositi. Non è bastato.
Comunque sia, il romanzo comincia con la routine nella vita di Vittoria. L'estate sta per terminare e lei è alle prese con il caos della sua vita: perde le cose, dimentica gli impegni, rischia di investire un ragazzo con il motorino (mi permetto di dire che la scena di un motorino che rischia di travolgere una panchina mi è del tutto nuova), arriva tardi a casa.

Il primo incontro da Vittoria e Guglielmo si svolge proprio così: lui sta leggendo, lei corre con il motorino e sbaglia una curva, rischiando di arrivargli addosso. Quando lei torna indietro per chiedergli scusa, lui è scomparso.
Vittoria ha due migliori amici: Ginevra e Lorenzo. Stanno insieme, anche se non potrebbero. Lorenzo, infatti, è un angelo proprio come Vittoria, mentre Ginevra è un comune essere umano, perciò non possono stare insieme. 
Come Vittoria e Lorenzo, anche altri angeli vivono in quella cittadina: Viterbo, infatti, ospita una comunità segreta di angeli che vivono esattamente come gli esseri umani e che riescono a nascondere il loro status.

Un giorno, accompagnando la madre, Vichi si ritrova a casa di Guglielmo e si reca in giardino, dove cerca di studiare Filosofia. Sentendosi osservata, lei lo vede e lo riconosce. Guglielmo esce allo scoperto e dopo aver parlato, le regala un libro: Platone.

Nella storia si aggiungono anche Paride, un angelo innamorato di Vichi ma che, essendo stato rifiutato, si comporta in modo spregevole, facendole anche del male fisico. Poi c'è Lavinia, bionda e bella, che punta sia Lorenzo che Guglielmo. 

Dopo una festa finita male, Guglielmo porta Vichi a casa sua, vegliandola. Lei, sotto shock e lottando contro il sonno, gli racconta la sua vita e i suoi pensieri più intimi. Guglielmo scopre che lei è un angelo.

Da qui in poi la trama prende una brutta piega: Lorenzo e Ginevra litigano, una ragazza muore e Vichi si innamora di Guglielmo, nonostante abbia scoperto che lui è un demone. Provata moralmente da tutti gli eventi, Vichi non riesce più a riprendersi dagli eventi. L'unica sua speranza è Guglielmo. Ma quando meno se lo aspetta, una donna torna dal passato di Guglielmo, mettendo così a rischio la vita di tutti e due.

Bene, questa è sostanzialmente la trama. Ci sono alcuni punti, però, che proprio non funzionano. Prima di tutto la storia d'amore tra Vichi e Guglielmo. Accade tutto troppo velocemente e senza motivo. Basta una notte di "racconti" da parte di Vichi e all'improvviso sono innamorati l'uno dell'altra. L'ho trovato molto banale, ma soprattutto poco reale.
Continuo con l'analizzare lo status di angelo di Vichi: lei non può guarire in fretta come gli altri angeli, non ha le ali e di fatto nessun elemento che la ricolleghi agli angeli. Alla fine del libro riesce magicamente a curare, anche se in modo lieve, alcune ferite di Guglielmo. Ecco, questo mi è sembrato abbastanza stupido. Un angelo che non ha nessun elemento di un angelo. Ma andiamo avanti.

Una ragazza muore. Non sto a dire chi è, lo scoprirete leggendo il libro, ma quello su cui vorrei soffermarmi è proprio su come Vichi reagisce alla notizia: la ragazza in questione, anche lei un angelo, muore per mano di un altro essere. Vichi ne rimane distrutta, cade in una specie di depressione da cui riesce ad uscire dopo poco. Poi questa morte è totalmente dimenticata. Viene menzionata una volta sola più avanti, ma non sembra che abbia toccato più di tanto la protagonista.

Paride è uno dei personaggi peggio riusciti: violento, antipatico e poi alla fine non ha neanche uno "spazio" in cui spiegarsi. Viene praticamente perdonato così, perché era nel posto giusto al momento giusto. 

Il bello di tutto il romanzo, però, è che è un fantasy in cui il  fantasy non viene raccontato. Vichi e Guglielmo sono due normali adolescenti! La storia di angeli e di demoni come nemici giurati, come "l'uno il veleno dell'altro", sono solo lo sfondo. Non c'è spazio per il fantasy, non c'è una vera e propria storia che spieghi come funziona il loro mondo. In un capitolo, però, Guglielmo racconta qualcosa sui demoni. Stop, il fantasy finisce lì. Tra l'altro, in passato i genitori di Guglielmo erano stati uccisi perché assecondavano una relazione vietata dal loro mondo, però alla fine Vichi e Guglielmo, che neanche potrebbero sopravvivere l'uno vicino all'altra, possono addirittura avere la loro storia d'amore. Questo controsenso mi ha turbata.

Stavo per dare un 3/5, ma ripensando che è lo stesso voto che ho dato a "E finalmente ti dirò addio", ho capito che non era affatto meritato.

Nonostante tutto, voglio leggere Dream, un altro libro di De Spirito... Come ho detto, la scrittura non mi è dispiaciuta!



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2 commenti:

  1. Bella recensione e, no, questo romanzo non mi attirava prima e ora ancora meno! D: L'altro della stessa autrice, Dream, mi attirava dalla trama e volevo leggerlo, però non saprei... non mi ispira questo!!! xD

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    1. Ti ringrazio :)
      Questo libro me lo hanno regalato, perciò me lo sono trovato tra le mani per quello... È stato deludente, però ti avevo già parlato dei miei dubbi sugli autori italiani!

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