Autore: Moira Young
Editore: Piemme
Pagine: 348 pag.
Collana: Freeway
ISBN: 9788856617078
Trama: Saba ha diciotto anni, tutti trascorsi a Silverlake, una terra desolata che quasi non ricorda più il lago di cui porta il nome. La civiltà così come noi la conosciamo è sparita dalla faccia della terra e solo dei relitti, dei quali si è perso l'uso e il significato, stanno a ricordare che c'è stato un tempo, in cui tutto era diverso. Ma va bene così per Saba, fintanto che il suo amato gemello, Lugh, è con lei. Sarà una mostruosa tempesta di sabbia e l'arrivo di quattro cavalieri a cambiarle la vita. Perché rapiscono Lugh e a Saba non resta altra scelta che mettersi sulle sue tracce per salvargli la vita e riportarlo a casa. Per riuscirci dovrà superare molte prove, combattere molte battaglie, ma quello che otterrà in cambio - l'amore, l'amicizia, e una nuova consapevolezza - sarà la ricompensa per la perdita dell'innocenza.
Voto: 4/5
La mia recensione:
Questo libro mi ha sempre incuriosita perché la recensione di Glinda era più che positiva e mi era piaciuta molto. Perciò, dopo mesi e mesi nella mia wishlist, finalmente sono riuscita a leggerlo! Devo avvertirvi subito, è un libro che può piacere, ma potrebbe risultare anche irritante in alcuni punti. Parliamo subito dello stile di questo libro, che presenta delle particolarità che ho trovato del tutto innovative.
Innanzitutto non ha i dialoghi, nel senso che non vengono riportati "graficamente" come siamo abituati a vederli. I dialoghi si fondono con la narrazione, facendolo diventare (e ci tengo a precisare che questa definizione è nata da una chiamata telefonica proprio tra me e Glinda oggi) un romanzo ad immagini e non un romanzo costituito da parole.
Niente di più semplice, quindi, immaginarsi il mondo di Saba. Il mondo, nel futuro, è ricoperto da questa polvere rossa che ricorda un enorme deserto. Come ogni deserto che si rispetti, ciò che si vede non lo so rivedrà mai più, dal momento che il vento sposta e ricopre tutto ciò che prima aveva coperto e successivamente scoperto.
Il romanzo comincia con l'immagine di Saba, intenta a discutere con Lugh, suo fratello gemello, per colpa di Emmi, la sorellina più piccola. I tre fratelli vivono con il padre, un uomo un po' particolare che vive "leggendo le stelle" che gli parlano del futuro, mentre la madre è morta dando alla luce Emmi.
Un giorno alcuni uomini a cavallo rapiscono Lugh e uccidono pa', lasciandosi alle spalle solo una scia di impronte nella sabbia, che spingeranno Saba a mantenere la promessa fatta a suo fratello: lo avrebbe ritrovato in qualunque parte del mondo. È proprio così che comincia l'avventura di Saba che con la sorellina Emmi al fianco, vivrà alcuni drammi che la porteranno al limite della sopportazione.
Rapita, venduta e poi usata come un animale da combattimento, Saba diventa un'anti-eroina, una protagonista che ama alla follia il fratello e che odia la sorella, perché la ritiene responsabile della morte della madre. Rasata, sporca e con la rabbiarossa, Saba picchia e fa uccidere le sue compagne di Gabbia, senza alcun ritegno se non quello di proteggere la sua vita.
Il bello di questo romanzo è che all'improvviso si ribalta tutto: da anti-eroina, diventa un modello da seguire. Forte, coraggiosa e addirittura romantica, perché Saba si riscopre capace di amare qualcuno all'infuori di Lugh. Un'avvertenza è d'obbligo: come già detto, la scrittura è innovativa, così come il linguaggio di Saba, spesso grammaticalmente scorretto perché è un linguaggio "tramandato".
Un bel libro, davvero carino che, purtroppo, è il primo di una serie. Dico purtroppo, perché poteva anche concludersi così, invece leggeremo prossimamente i seguiti. Davvero consigliato!
Innanzitutto non ha i dialoghi, nel senso che non vengono riportati "graficamente" come siamo abituati a vederli. I dialoghi si fondono con la narrazione, facendolo diventare (e ci tengo a precisare che questa definizione è nata da una chiamata telefonica proprio tra me e Glinda oggi) un romanzo ad immagini e non un romanzo costituito da parole.
Niente di più semplice, quindi, immaginarsi il mondo di Saba. Il mondo, nel futuro, è ricoperto da questa polvere rossa che ricorda un enorme deserto. Come ogni deserto che si rispetti, ciò che si vede non lo so rivedrà mai più, dal momento che il vento sposta e ricopre tutto ciò che prima aveva coperto e successivamente scoperto.
Il romanzo comincia con l'immagine di Saba, intenta a discutere con Lugh, suo fratello gemello, per colpa di Emmi, la sorellina più piccola. I tre fratelli vivono con il padre, un uomo un po' particolare che vive "leggendo le stelle" che gli parlano del futuro, mentre la madre è morta dando alla luce Emmi.
Un giorno alcuni uomini a cavallo rapiscono Lugh e uccidono pa', lasciandosi alle spalle solo una scia di impronte nella sabbia, che spingeranno Saba a mantenere la promessa fatta a suo fratello: lo avrebbe ritrovato in qualunque parte del mondo. È proprio così che comincia l'avventura di Saba che con la sorellina Emmi al fianco, vivrà alcuni drammi che la porteranno al limite della sopportazione.
Rapita, venduta e poi usata come un animale da combattimento, Saba diventa un'anti-eroina, una protagonista che ama alla follia il fratello e che odia la sorella, perché la ritiene responsabile della morte della madre. Rasata, sporca e con la rabbiarossa, Saba picchia e fa uccidere le sue compagne di Gabbia, senza alcun ritegno se non quello di proteggere la sua vita.
Il bello di questo romanzo è che all'improvviso si ribalta tutto: da anti-eroina, diventa un modello da seguire. Forte, coraggiosa e addirittura romantica, perché Saba si riscopre capace di amare qualcuno all'infuori di Lugh. Un'avvertenza è d'obbligo: come già detto, la scrittura è innovativa, così come il linguaggio di Saba, spesso grammaticalmente scorretto perché è un linguaggio "tramandato".
Un bel libro, davvero carino che, purtroppo, è il primo di una serie. Dico purtroppo, perché poteva anche concludersi così, invece leggeremo prossimamente i seguiti. Davvero consigliato!