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sabato 15 settembre 2012

Recensione: Speciali di Scott Westerfeld

Attenzione: la recensione potrebbe contenere spoiler dei primi due libri

Titolo: Speciali
Autore: Scott Westerfeld
Editore: Mondadori 
Pagine: 350 circa
Collana: Shout
ISBN: 9788804614050

Trama: Tally è Brutta. Tally è Perfetta. Tally è Speciale. Nel suo mondo si è Brutti fino all'adolescenza. Brutti... normali, con le imperfezioni e i difetti di tutti. Ma i Brutti sono considerati ordinari, volgari, disgustosi, indecenti. E non desiderano altro che diventare Perfetti. Tally ama le imperfezioni della normalità. Le sorprese dell'amicizia. Gli imprevisti della libertà. Accade al compimento del sedicesimo anno: i ragazzi e le ragazze vengono sottoposti per legge a un'operazione di chirurgia plastica estrema, che corregge ogni minima sbavatura e li rende bellissimi, uguali a tutti i Perfetti. E la loro vita diventa un turbine di feste, vestiti, musica, luci, in cui la testa si perde. Per sempre. Tally sa che non è per sempre. Che c'è un modo di ricordare. Che deve fidarsi di chi la ama. Ci sono anche Perfetti che lo sono più degli altri. Sono loro che diventano Speciali. Lucidi, gelidi, implacabili macchine da guerra. Tally deve sapere chi è.

Voto: 3/5


La mia recensione:

Eccomi qui con la recensione del terzo e ultimo capitolo della trilogia distopica di Scott Westerfeld (ho comprato i diari della mezzanotte, l'altra trilogia di Westerfeld e appena li leggerò, ve li recensirò!). Questo, tra i tre, è stato indubbiamente il più brutto, ma ho letto anche di peggio prima d'ora!
Ora che ho finito la trilogia cosa posso dire? Sono delusa, o meglio, non si è dimostrato all'altezza delle mie aspettative. 

Il libro comincia con Tally, la protagonista, che viaggia insieme ai Taglianti, tutti ormai Speciali. Ben presto, però, si scopre che differenza c'è tra loro e gli altri Speciali: i Taglianti, infatti, sono un reparto "speciale" di Circostanze Speciali. Degli Speciali speciali, insomma. La particolarità di questi ragazzi, è che sono assolutamente liberi e il loro obiettivo è quello di stanare NeoFumo.

Tally convive pacificamente con il suo nuovo corpo. Ossa di ceramica, dermoantenna collegata agli altri Taglianti, una super forza incredibile. E adora avere una faccia crudele, una di quelle che spaventano tutti. Una delle poche cose a cui riesce a pensare, però, è Zane: lui, ancora un Perfetto testa vuota, è tornato a vivere sull'isola dei Neoperfetti. 

La sua amicizia con Shay, invece, è tornata ad essere quella di sempre, con la sola differenza che ora Shay è il suo "capo". Ed è proprio così che la chiama, quando progettano un piano per far scappare Zane, stanare NeoFumo e far diventare Zane uno Speciale, nonostante non sia ancora guarito.

La storia, fondamentalmente, è così che si sviluppa. Una nuova avventura, un nuovo piano, un nuovo modo per salvare Zane. La conclusione della trilogia, però, l'ho apprezzata molto. Sperando di non "spoilerarvi" nulla, vi posso dire che l'obiettivo di Tally era proprio quello di non farsi riprogrammare la mente, ma di pensare con la tua testa. Ma non solo: Tally denuncerà apertamente l'istinto che è in ogni uomo, ovvero quello di fare guerre. Non vi dico come, lo scoprirete da soli.

Come ho detto, il finale mi è piaciuto, l'intera trilogia avrebbe potuto dare molto di più. Non so perché, forse perché non c'era una vera e propria ambientazione (in parte, nel terzo libro se non mi sbaglio, parla della Death Valley) e il futuro è un po' troppo "futuristico". Tutto sommato è una lettura piacevole, diciamo che la consiglio, ma non aspettatevi chissà quale storia emozionante!


Ricordo che in Italia il libro "Speciali" è inedito come volume unico, ma è compreso nella trilogia 'Beauty' pubblicata da Mondadori.

Angolino delle novità: avrei preferito scrivervelo in un altro post, ma userò questo! Alla fine sono stata assunta e ho finito ieri la mia prima settimana di lavoro e sono davvero contenta, da una parte. Dall'altra, le responsabilità mi sono cadute addosso! È terribile, ultimamente sto vivendo un problema con delle persone, per colpa di un articolo che ho scritto e questa cosa mi debilita. Chiedo scusa per essere praticamente invisibile!

mercoledì 22 agosto 2012

Recensione: Perfetti di Scott Westerfeld

La recensione può contenere spoiler del primo libro "Brutti"

Titolo: Perfetti
Autore: Scott Westerfeld
Editore: Mondadori
Pagine: 355 pag.
Collana: Cross over
ISBN: 9788804565185

Trama: Nell'isola dei Neoperfetti vive chi si è sottoposto all'intervento chirurgico che elimina ogni difetto fisico. Anche Tally, appena compiuti i 16 anni richiesti dalla legge, si è operata. Ora è bellissima, e sulla fronte esibisce uno splendido tatuaggio mobile con motivi tribali. Ma è davvero tutto perfetto nell'Isola? Tally sente che in questo infinito party immerso nel lusso hi-tech c'è qualcosa di sbagliato. E di spaventoso. Quando le arriva un messaggio dal suo passato di brutta, ricorda all'improvviso che l'operazione per diventare perfetti, interviene anche sulle menti. Tally si era offerta volontaria per sperimentare una cura che guarisse da quelle lesioni e ora deve trovare il coraggio di riprenderla insieme a Zane, il suo nuovo ragazzo. Una sfida piena di rischi perché le autorità non hanno nessuna intenzione di lasciare in vita chi è in possesso di informazioni tanto compromettenti. Meglio dimenticare tutto di nuovo o fuggire verso il passato.

Voto: 4/5


La mia recensione:

Ecco l'ultimo libro che ho letto! Il secondo della trilogia "Beauty" di Scott Westerfeld. Questo libro, lo ammetto, mi è piaciuto più del primo, anche se in confronto, non ha niente del mondo avventuroso e spettacolare raccontato in Brutti. Ora Tally è una Neoperfetta e in quanto tale, non può occuparsi di tutte le cose stuffose di cui si occupano i Brutti.

Nell'isola dei Neoperfetti si vive di notte e si dorme di giorno. Tutto è basato sul divertimento e guai a non essere alla moda, si rischierebbe di non far parte di un gruppo. Infatti, tutta la società dei Neoperfetti è divisa in gruppi, ma Tally ambisce a diventare una Crim: il gruppo di ragazzi frizzoli che ne combinano di tutti i colori.

A capo dei Crim c'è Zane che, dopo alcune sue performance, sembra davvero attratto da lei: sarà proprio a lui che Tally confiderà di aver ricevuto un contatto da Neofumo: Croy l'ha trovata e le ha lasciato un messaggio. L'intero libro, poi, racconterà di come Tally e gli altri Crim cerchino disperatamente di restare frizzoli e combattere la nebbia dell'operazione.

Non so dire perché questo secondo libro mi sia piaciuto di più. Devo essere sincera, preferisco Zane a David e non so perché, probabilmente per le decisioni che David ha sempre preso nei suoi confronti. Bello, sì, anche perché finalmente si scopre com'è la vita sull'isola, su come sono diventati Peris e Shay, di come ogni Perfetto ami farsi operare per questo o quel dettaglio che li renda bellissimi.

Un appunto, ci tengo a farlo. La vita sull'isola, per quanto possa sembrare ridicola o assurda, è solo una metafora dei sabati sera di qualsiasi adolescente di oggi: tutti in tiro, facendo a gara su chi è meglio degli altri e perché, sfoggiando abiti bellissimi e passando il tempo con la mente annebbiata. Non è un mio tipico sabato sera (Erika, ormai l'adolescenza è passata! ç__ç), sarà per questo che mi ha messo i brividi.

Un'altra avventura, alla fine del libro, si apre a Tally: la possibilità di passare dall'altro lato. Non per questo l'ultimo capitolo si intitola "Speciali". Certo, la delusione dell'intera trilogia c'è, ma sono contenta di aver apprezzato questo secondo capitolo! 

martedì 14 agosto 2012

Recensione: Divergent di Veronica Roth

Titolo: Divergent
Autore: Veronica Roth
Editore: DeAgostini
Pagine: 480 pag.
Collana: Le gemme
ISBN: 9788841871423

Trama: Dopo la firma della Grande Pace, Chicago è suddivisa in cinque fazioni consacrate ognuna a un valore: la sapienza per gli Eruditi, il coraggio per gli Intrepidi, l'amicizia per i Pacifici, l'altruismo per gli Abneganti e l'onestà per i Candidi. Beatrice deve scegliere a quale unirsi, con il rischio di rinunciare alla propria famiglia. Prendere una decisione non è facile e il test che dovrebbe indirizzarla verso l'unica strada a lei adatta, escludendo tutte le altre, si rivela inconcludente: in lei non c'è un solo tratto dominante ma addirittura tre! Beatrice è una Divergente, e il suo segreto - se reso pubblico - le costerebbe la vita. Non sopportando più le rigide regole degli Abneganti, la ragazza sceglie gli Intrepidi: l'addestramento però si rivela duro e violento, e i posti disponibili per entrare davvero a far parte della nuova fazione bastano solo per la metà dei candidati. Come se non bastasse, Quattro, il suo tenebroso e protettivo istruttore, inizia ad avere dei sospetti sulla sua Divergenza...

Voto: 5/5


La mia recensione:

Sapete, era da parecchio che un libro non mi entusiasmava così tanto. L'unica cosa che posso dire che è proprio bello, anche se di fatto ha solo una bella ambientazione e un susseguirsi di eventi che rendono la lettura veloce e dinamica. Bello! Bene, vediamo di capirci qualcosa di più...

Nella Chicago in cui vive Beatrice, quella ricostituita dopo la Grande Pace, si vive in fazioni: ogni abitante fa parte di queste società ridotte, divisi per un valore in cui loro credono: sapienza, coraggio, amicizia, onestà e altruismo. Queste fazioni sono in conflitto tra di loro, alcune più di altre, perciò ogni anno tutti i sedicenni di Chicago, senza differenze, vengono sottoposti ad un test.

Il test ha come scopo quello di dirigere i ragazzi alla fazione più consona con i valori evidenziati durante la prova, che poi verranno confermati o meno durante la Cerimonia che ha luogo per ufficializzare il cambio o la conferma della fazione di ogni ragazzo. Il risultato di Beatrice, però, è Divergente: ha tutte le qualità per poter essere un'Abnegante, un'Erudita e un'Intrepida.

Essere Divergente, però, è pericoloso: qualcuno è stato ucciso, quando fu scoperto che era un Divergente. Con la paura di essere scoperta e la paura di deludere i suoi genitori, Beatrice fa la sua scelta, cambiando fazione. La vita di Tris, d'ora in poi, sarà completamente diversa.

Nella nuova fazione incontra Quattro, un ragazzo tanto attraente quanto rigido nelle sue regole, che cerca di spronare Tris a raggiungere il massimo in tutto quello che fa. Tris, nella nuova fazione, riuscirà a farsi persino degli amici, ma soprattutto, avrà dei nemici. Niente di quello che passerà durante l'addestramento, potrà essere paragonato alla scoperta che farà successivamente: una strana cospirazione sta per mettere a repentaglio la vita di tutti i cittadini.

Il bello di questo libro è che me ne ha ricordati tanti altri... All'inizio, mi ha ricordato vagamente Matched, in altri la protagonista mi ha ricordato Tally e verso la fine c'è una scena identica al Canto della Rivolta. Però tutto sommato mi è proprio piaciuto. Ha quel "tocco in più" che mi ha convinta a dargli il massimo. Probabilmente è proprio quel tocco che è mancato a Matched e che Hunger Games ha avuto fin dall'inizio!

Stra consigliato per chi ama il genere distopico YA!

giovedì 9 agosto 2012

Recensione: Io sono leggenda di Richard Matheson

Titolo: Io sono leggenda
Autore: Richard Matheson
Editore: Fanucci
Pagine: 183 pag.
Collana: Tif extra
ISBN: 9788834718261

Trama: È il 1976. Robert Neville torna a casa dopo una giornata di duro lavoro. Cucina, pulisce, ascolta un disco, si siede in poltrona e legge un libro. Eppure la sua non è una vita normale. Soprattutto dopo il tramonto. Perché Neville è l'ultimo uomo sulla Terra. L'ultimo umano sopravvissuto, in un mondo completamente popolato da vampiri. Nella solitudine che lo circonda, Robert esegue la sua missione, studia il fenomeno e le superstizioni che lo circondano, cerca nuove strade per lo sterminio delle creature delle tenebre. Durante la notte Neville se ne sta rintanato nella sua roccaforte, assediato dai morti viventi avidi del suo sangue. Ma con il sorgere del sole è lui a dominare un gioco crudele e di meccanica ferocia, scandito dalle luci e dalle ombre di un tempo sempre uguale a se stesso e che impone la ripetizione di un rituale sanguinario. In questo mondo Neville, con la sua unicità, si è già trasformato in leggenda.

Voto: 3.5/5


La mia recensione:


Lo so che probabilmente starete pensando "non leggerò questo libro, perché tanto ho visto il film". Se non siete persone così banali e sapete che spesso libri e film hanno in comune solo il titolo, allora continuate a leggere la recensione. Ebbene sì, questo libro non ha niente a che fare con la sua trasposizione. Niente è stato azzeccato: né Neville, né la storia del contagio, né la donna e il bambino del film. Nulla di tutto ciò corrisponde, ma vediamo perché.

Innanzitutto, per quanto Will Smith sia proprio un bel vedere, non può fisicamente essere Robert Neville: lui, infatti, oltre ad essere un trentacinquenne dalla pelle bianca, è addirittura biondo, ma soprattutto burbero e con la barba lunga. Però mi rendo conto che soffermarsi su questi dettagli è stupido.

Nel film, chi lo ha visto se lo ricorderà, Robert saluta sua figlia e sua moglie, salendo su un elicottero, lasciandogli il cucciolo di cane. Esatto, non trovate niente di simile. Sì, c'era una figlia e sì, c'era una moglie, ma il futuro ha riservato altro per loro.

Continuiamo... Nel film, questi vampiri mostruosi, sono diventati così dopo un contagio per quella che si credeva potesse essere la cura al cancro. Continuate ad indovinare, non è questa la causa che Matheson aveva "inventato" per il suo Robert. 

Potrei continuare, ma comincerei a svelarvi i punti più interessanti di questo libro che ho trovato molto bello ma, purtroppo, anche molto corto e non riesco a godermi appieno i libri così corti. Ad ogni modo, vi consiglio di leggerlo, se amate il genere. È particolare e, grazie alle sue poche pagine, è anche veloce da leggere!

lunedì 6 agosto 2012

Recensione: Non lasciarmi di Kazuo Ishiguro

Titolo: Non lasciarmi
Autore: Kazuo Ishiguro
Editore: Einaudi
Pagine: 291
Collana: Supercoralli (o super ET)
ISBN: 9788806172190

Trama: Kathy, Tommy e Ruth vivono in un collegio, Hailsham, immerso nella campagna inglese. Non hanno genitori, ma non sono neppure orfani, e crescono insieme ai compagni, accuditi da un gruppo di tutori, che si occupano della loro educazione. Fin dalla più tenera età nasce fra i tre bambini una grande amicizia. La loro vita, voluta e programmata da un'autorità superiore nascosta, sarà accompagnata dalla musica dei sentimenti, dall'intimità più calda al distacco più violento. Una delle responsabili del collegio, che i bambini chiamano semplicemente Madame, si comporta in modo strano con i piccoli. Anche gli altri tutori hanno talvolta reazioni eccessive quando i bambini pongono domande apparentemente semplici. Cosa ne sarà di loro in futuro? Che cosa significano le parole "donatore" e "assistente"? E perché i loro disegni e le loro poesie, raccolti da Madame in un luogo misterioso, sono così importanti? Non lasciarmi è prima di tutto una grande storia d'amore. È anche un romanzo politico e visionario, dove viene messa in scena un'utopia al rovescio che non vorremmo mai vedere realizzata. È uno di quei libri che agiscono sul lettore come lenti d'ingrandimento: facendogli percepire in modo intenso la fragilità e la finitezza di qualunque vita.

Voto: 4/5


La mia recensione:

Finalmente, dopo più di due mesi, recensisco questo libro. Badate bene, questa volta esprimere un voto è stato davvero difficile. Probabilmente si meritava il punteggio pieno, ma il periodo in cui l'ho letto non mi ha permesso di goderlo appieno. È un libro che parla di ragazzi, ma è talmente profondo, che lo consiglio a chi ama libri pieni di sentimenti, non storielle d'amore prendi e fuggi.

La storia narra di tre personaggi, Ruth Tommy e Kathy, ma quest'ultima è la voce narrante, la protagonista. Lei, come i suoi amici, è vissuta a Hailsham, un collegio inglese come tutti gli altri. O forse.
Ebbene, loro sono donatori, per questo vivono separati dal resto della popolazione. Non preoccupatevi, solo fino ai sedici anni, poi saranno liberi di girovagare per il Paese, sperando che nessuno scopra chi sono.

Perché sebbene ognuno di loro sia cresciuto tra una creazione artistica e una lezione di storia, tutto quello che sanno non servirà per far sì che trovano un lavoro o che mettano su famiglia. Non possono, non ne avrebbero il tempo. Penso abbiate capito che sono donatori, di organi, mantenuti in vita da somme cospicue di ricconi inglesi che investono su una possibilità in più di salvezza.

Nonostante i distopici siano generalmente ambientati in un futuro, Non lasciarmi è ambientato nel passato, in diversi anni, ma che angosciano ugualmente. Kathy, una ragazzina normale, poi una fantastica donna, è l'anima gemella di Tommy e in quanto tale, non è giusto che lo abbia.

Ruth, egoista è impertinente, sa come essere un leader e farsi voler bene. Perché a Ruth tutto si perdona. Tommy, il ragazzino con attacchi d'ira, è l'unico a prendere in considerazione un modo per affermarsi, un modo per dire "esisto anche io": l'arte.

Mi fermo qui perché potrei dirvi troppo e non mi va. Consiglio davvero la lettura, ma solo se avete del tempo e potete concentrarvi. A tratti risulterà noioso, ma vi anticipo che non ci sarà nessun passaggio pieno d'azione. Leggerete di donne e uomini che sanno di morire e che abbassano la testa al regime, democratico, che li sovrasta. Chiuso il libro, sarete più tristi, certo, ma magari anche un po' più consapevoli.

martedì 17 luglio 2012

Recensione: Brutti di Scott Westerfeld

Titolo: Brutti
Autore: Scott Westerfeld
Editore: Mondadori
Pagine:  354 pag.
Collana: Cross Over
ISBN: 9788804557661

Trama: Tally è una ragazza normale. Ma essere normali, nel suo mondo, equivale a essere brutti. Brutti solo fino a sedici anni, fino a quando non si è sottoposti per legge a un'operazione di chirurgia estetica che rende bellissimi e uguali a tutti gli altri "perfetti". Ecco perché Tally non vede l'ora di compiere sedici anni. Ma poco prima del giorno fatidico incontra Shay, che le fa scoprire il brivido dell'imprevisto e il fascino dell'imperfezione e la mette al corrente di un'inquietante versione dei fatti. Tally adesso non vede l'ora di conoscere la verità. E sarà più difficile e pericoloso di un'operazione...

Voto: 3.5/5


La mia recensione:
Lo presi anni fa,
ma non apprezzavo il genere.
Sotto insistenza di isa, ho deciso di 
riprenderlo.

Diciamo che questo libro è stato un po' una delusione. Mi aspettavo davvero qualcosa di più. Però in ogni caso è bello, fa sognare in un certo senso. Brutti è un libro distopico, ambientato in un futuro non precisato, in cui i Rugginosi (il nostro tempo, noi) hanno lasciato le città e sono morti apparentemente carbonizzati.

Tally è una quindicenne Brutta, prossima al diventare Perfetta. Perché nel mondo di Tally, una volta compiuti i sedici anni, ci si sottopone ad un'operazione chirurgica che modella il tuo corpo, adattandolo alla società. I Perfetti vivono su un isola, dove è finito anche Peris, il suo migliore amico, mentre lei è costretta a vivere ancora a Bruttopoli.

Un giorno, però, incontra per caso Shay, nata lo stesso giorno di Tally. Diventano amiche girando sulle librelle, una sorta di skateboard volante che le costringe a passare parecchio tempo insieme. Quando usciranno dai confini della Città e visiteranno le Rovine Rugginose, Shay parla a Tally di David, un presunto non abitante della città.

Nel momento in cui Shay avrà la possibilità di scegliere e la darà anche a Tally, la situazione cambierà drasticamente. Tally si ritroverà a non poter avere tutto ciò che ha sempre desiderato, se non compirà un atto di tradimento.

Vi ho già detto abbastanza e spero di avervi incuriositi. Brutti è il primo di una trilogia (a cui seguono Perfetti e Speciali) che sto leggendo in un unico volume (Beauty). È un distopico avventuroso, molto "young" che vi farà sognare ad occhi aperti e vi farà pregare per avere un po' di SpagBol e una librella.

Quello che non mi ha convinta del tutto, forse è la mancanza di una storia solida. Mi spiego: l'avventura in sé è molto bella, così come l'ambientazione, ma ho trovato il personaggio di Tally un po' piatto, nonostante sia dal suo punto di vista. È come se ci fossero tanti elementi solo accennati. È solo una sensazione, probabilmente.

Lo consiglio per chi ama il genere o per chi cerca una storia un po' avventurosa :)

martedì 24 aprile 2012

Recensione: Dentro Jenna di Mary E. Pearson


Titolo: Dentro Jenna
Autore: Mary E. Pearson
Editore: Giunti Editore
Pagine: 346 pag.
Collana: Y
ISBN: 9788809749634

Trama: La diciassettenne Jenna Fox, dopo più di un anno di coma, si risveglia in un corpo e in un presente che stenta a riconoscere. I genitori le raccontano che è stata vittima di un gravissimo incidente automobilistico, ma sono tante le lacune sulla sua identità e molti gli interrogativi irrisolti sulla sua vita attuale. Perché mai la sua famiglia si è trasferita di colpo in California, abbandonando tutto a Boston? Perché la nonna la tratta con inspiegabile scontrosità? Perché i genitori le proibiscono di parlare del loro improvviso trasloco? E come mai Jenna riesce a ricordare intere pagine del Walden di Thoreau, ma riporta a stento alla memoria stralci disordinati del suo passato? Assetata di verità e inquieta, la ragazza cerca di riappropriarsi della sua vita passata. Guardando i filmati dell'infanzia, strani ricordi riaffiorano nella sua mente confusa e, lentamente, Jenna realizza di essere prigioniera di un terribile segreto. Mary E. Pearson ha costruito un'affascinante e credibile visione di un futuro distopico esplorando i territori dell'etica e della sperimentazione scientifica, il potere della biotecnologia e la natura dell'anima, con delicata poesia e intrigante suspence. Questo romanzo è un'ottima miscela di fantascienza, thriller e relazioni adolescenziali che ha già appassionato i lettori americani.

Voto: 3.5/5

La mia recensione:

Isa mi aveva detto
che questo libro faceva per me.
Tutto sommato, aveva ragione.

Non voglio svelare nulla di questo libro, nulla di importante, perché rischierei di togliergli proprio la parte più bella, quindi mi limiterò a descrivere le mie impressioni e sensazioni, piuttosto che raccontarvi la storia. Inizio col dire che questo romanzo mi ha lasciata con un sacco di domande, alla fine. Attenzione, domande generali sull'umanità, su me stessa, sul mondo, non sul libro o sui personaggi, il che rappresenta già un passo fondamentale che ha fatto l'autrice.

Jenna non si ricorda
della Jenna pre-incidente.
Non ricorda i genitori.
Non ricorda di aver avuto amici.
Non sa che cos'è.

 Jenna si risveglia da un incidente ma niente di tutto quello che la circonda sembra avere senso. Scopre di sapere cosa sono questi o quegli oggetti, ma spesso le sfuggono le parole più semplici, che trova puntualmente nel dizionario. Jenna sa che non è come gli altri, lo sente, ma non sa spiegarsi che cosa la renda davvero diversa da qualsiasi altro essere umano: gli occhi, i capelli e il resto del corpo sono i suoi, quelli di Jenna, la stessa Jenna dei video che guarda ogni giorno.

La vita di Jenna prende una piega inquietante quando lei si accorge dell'adorazione che i suoi genitori hanno nei suoi confronti: tutto è in funzione di Jenna, tutto quello che Jenna fa è assolutamente perfetto.
Jenna però non riesce a dare una spiegazione per lo sguardo distante e disgustato di sua nonna o i continui richiami di sua madre, che ormai la tiene segregata in una casa che non riconosce.

Preferisco limitarmi a queste poche e vaghe informazioni, perché Dentro Jenna è anche un percorso personale che il lettore fa direttamente con il personaggio. Una pecca è proprio il ritmo lento, con picchi di tensione che ricadono subito nella calma più assoluta. Se cercavate un fast-paced, mi spiace ma non è il libro che fa per voi, se invece cercate un romanzo che "vi dia qualcosa" è sicuramente quello giusto.

Alla fine, come anticipato, io mi sono ritrovata a chiedermi che cosa ci renda umani. Quale parte di noi è umana? Il cervello? Il cuore? L'intera macchina-uomo? Esiste un'anima o è l'ennesima invenzione religiosa? C'è un limite personale che si possa dare alla vita, come ad esempio 150-200 anni? 
Sono domande che non troveranno risposte, ma che spingono il lettore ad andare avanti, a cercare anche un surrogato di risposta, qualcosa che possa alleviare i nostri dubbi.

Un'altra cosa che mi ha colpito dei personaggi, sono i cambi repentini ma del tutto umani della coscienza delle persone. Quante volte ci è capitato di trovare personaggi assolutamente coerenti con sé stessi ma incoerenti con la realtà? I personaggi di questo romanzo sono disperati, cercano una via d'uscita in un mondo che non è più ospitale. Chiedetevi: siete disposti ad andare contro la vostra morale per raggiungere un obiettivo? Se la risposta è no, probabilmente non è l'obiettivo giusto o state mentendo.

Il mio verdetto è 4/5 perché al romanzo manca qualcosa. Si compone di tutto, dalla famiglia all'amore, ma c'è qualcosa che manca, quel buco nero che ti lascia alla fine. Comunque rimane una bella lettura, davvero "young adult".

sabato 10 marzo 2012

Recensione: La Rivincita/Gathering Blue di Lois Lowry

Titolo: La Rivincita - Gathering Blue
Autore: Lois Lowry
Editore: Giunti Editore
Pagine: 270 pag.
Collana: Y
ISBN: Ambientato in una comunità del prossimo futuro al pari di The Giver, in un villaggio dove ognuno pensa solo a se stesso e le persone con malattie o problemi fisici sono considerate inutili per la comunità e vengono lasciate morire, una ragazzina zoppa lotterà per conquistarsi il diritto di vivere. Ma, riuscendo a ricavarsi un posto all'interno di quella società, si renderà poi conto di come sia profondamente sbagliata e di quanto sia necessario cambiarla. Rifiuterà quindi l'occasione che a un certo punto le verrà offerta di scappare, e deciderà di fermarsi per iniziare a cambiare le cose dall'interno.

Voto: 4/5


La mia recensione:

The Giver mi era indubbiamente piaciuto.
Sapevo che questo non sarebbe stato il seguito,
ma la curiosità ha preso il sopravvento.

Vi ricordate The Giver, il primo libro della saga? Bene, dimenticatevelo perché La Rivincita è tutt'altra cosa. Niente mondo perfetto, niente società che funziona "perfettamente" e soprattutto niente Raccoglitore di Memorie. Nella società di Kira, decisamente distopica, le cose non funzionano affatto ed è tutto fondato su menzogne ben costruite.

Kira ha perso sua madre.
Persa, lasciata a sé stessa e zoppa 
Kira deve combattere contro chi non la vuole.
Chi non è utile alla società è giusto che venga confinato nella Landa.

Il libro comincia con una sorta di funerale. La madre di Kira si è ammalata ed è morta e, come vuole la tradizione, Kira è costretta a vegliare su di lei. La preoccupazione di Kira è alle stelle: zoppa dalla nascita per una malformazione, non è utile a nessuna delle occupazioni del villaggio e non ha idea di come ricostruire casa sua, dal momento che è stata incendiata per colpa della malattia della madre.

Al suo ritorno scopre da Matt, un bambino più piccolo dal nome ad una sillaba, che Vandara, una donna cattiva con una terribile cicatrice, ha convinto le altre donne a non accettarla più nella comunità, dal momento che lo spazio lasciato dalla sua casa è perfetto per un recinto in cui tenerci i bambini e le galline.

Tornata al villaggio, Kira scampa la lapidazione ed è costretta a presentarsi davanti al Consiglio dei Guardiani sotto richiesta di Vandara. Spaventata e convinta di dover finire nella Landa, Kira cerca di comportarsi bene e cercare di salvarsi da una morte certa. Ma i Guardiani hanno in serbo per lei un futuro differente.

Conosciuta per la sua arte, la tessitura, Kira riesce a salvarsi e le offrono vitto e alloggio al palazzo in cambio di un lavoro per loro: la Tunica del Cantore ha bisogno di costanti riparazioni e lei, dal momento che ha la Conoscenza, è l'unica che può scrivere il futuro.

Nel Palazzo vive anche Thomas l'Intagliatore, anche lui possiede la Conoscenza. Entrambi, infatti, hanno un Dono speciale: Kira riesce a tessere disegni meravigliosi senza sapere come e lo stesso accade a Thomas con il legno. A Kira viene chiesto di imparare a tingere i fili e, siccome lei non ne è capace, si affida ad Annabella, una donna dalle quattro sillabe. 

Annabella è in grado di ottenere tutti i colori tranne uno: il blu. Conosce a memoria tutte le piante ma non ha mai posseduto l'unica in grado di darle quel colore: il guado. Un giorno, però, Annabella muore, ma non prima di aver instillato un dubbio in Kira che, alla fine, le permetterà di rendersi conto di tutte le menzogne su cui l'intera società è basata.

Il blu, inteso come simbolo di speranza e di cambiamento, sarà il protagonista di questo fantastico romanzo che vi farà arrabbiare e commuovere al tempo stesso. All'interno della storia, come in The Giver, le tematiche importanti e che fanno riflettere non mancano.

La disabilità, le menzogne, il razzismo e la cattiveria sono solo alcuni degli elementi che costituiscono la vita di Kira. Al contempo, però, l'amicizia e la compassione la guideranno in questa storia profonda e surreale. Devo ammettere di aver pensato subito alle popolazioni nomadi, quando ho appreso quali fossero i comportamenti adottati dalla società di Kira.

Consiglio questo romanzo, anche se non ha nulla a che fare con il primo libro. The Giver metteva i brividi, ma anche La Rivincita non vi lascerà indifferenti. La mia stima per Lois Lowry cresce sempre di più :)

mercoledì 22 febbraio 2012

Recensione: La Dichiarazione di Gemma Malley

Titolo: La Dichiarazione
Autore: Gemma Malley
Editore: Salani
Pagine: 312 pag.
ISBN: 9788884518293

Trama: Anna non avrebbe mai dovuto nascere. Insieme a tutte le Eccedenze come lei, è costretta a vivere in un apposito istituto, per diventare Risorsa Utilizzabile e poter pagare in questo modo il suo "Peccato di Esistenza". Non conosce il Mondo Esterno e non ricorda il proprio passato, è come se fosse nata lì dentro, prigioniera in una Casa d'Eccedenza. Finché in quel luogo spietato e grigio non arriva un ragazzo strano, che non tiene lo sguardo a terra ma guarda tutto e tutti con occhi penetranti e curiosi. E che racconta ad Anna una storia diversa... Nel suo audace debutto narrativo Gemma Malley ci costringe a riconsiderare alcuni miti dominanti nella nostra società, come quelli della bellezza e della giovinezza, e getta una luce inquietante su grandi temi ecologici e politici, quali la sovrappopolazione e la limitatezza delle risorse del nostro pianeta, creando un potente dramma futuristico. Ma "La Dichiarazione" è anche qualcosa in più: il manifesto che l'esistenza ha già in sé e per sé la propria giustificazione e che l'essere utile non ha un valore consumistico ma è all'interno della logica dell'amore.

Voto: 5/5

La mia recensione:

Un romanzo distopico di cui non avevo
mai sentito parlare prima di quel momento.
Lo trovai per caso, in mezzo a tanti altri.

Questo libro prometteva bene già dalla trama, inutile negarlo. Ero convinta che alla fine avrei dato un 4/5, ma mi sono decisa a dargli 5/5, anche solo per il finale.
Il mio parere può non essere condiviso, mi rendo conto che spesso le cose "inaspettate" sono le più prevedibili, ma essendo soggettivo, può essere percepito in modo diverso.
Questo libro l'ho trovato davvero inaspettato, perché incarna i concetti della distopia in un modo incredibile: Gemma Malley ha creato una società in cui i bambini sono una cosa abominevole, uno scempio per l'umanità.
Ma mi spiegherò meglio più avanti.

Anna vive in una Casa d'Eccedenza,
una sorta di orfanotrofio dove le Eccedenze
vengono istruite affinché diventino Risorse Utili
per tutti i Legali che ne necessitino una.

Peter è scampato dalle Case d'Eccedenza
fino al giorno in cui non si è deciso di cercare Anna Covey.
Peter è spavaldo, lui non si sente un peso per la società.
Peter è cresciuto solo e l'unica cosa che vorrebbe è un amico.
O amica.

Eccedenza Anna vive in una Casa d'Eccedenza e il suo obiettivo è diventare una Risorsa Utilizzabile e poter pagare il suo Debito d'Esistenza. Anna odia i suoi genitori, l'hanno messa al mondo pur sapendo che, secondo La Dichiarazione, lei non poteva nascere, in quanto sarebbe stata una persona in più nel mondo.

Grange Hall, la Casa d'Eccedenza, si trova in Inghilterra, non molto lontano da Londra. Fu una delle prime Case d'Eccedenza del mondo, dopo che fu trovata la cura per la Longevità e gli esseri umani non morivano più. Inizialmente si decise di permettere la nascita di un bambino per nucleo familiare, ma la popolazione continuava a crescere e si decise di vietare la nascita di bambini, tranne nel caso della Rinuncia: una Vita per una Vita.

Peter viene portato a Grange Hall pur essendo un Sospeso, quindi essendo di un'età abbastanza alta per essere stato appena catturato. Ad Anna viene assegnato il compito di tenerlo d'occhio e Peter ammette subito il motivo per cui lui è lì: vuole evadere con lei perché lei è Anna Covey e non è vero che è un'Eccedenza.

Anna non prende in simpatia Peter, nonostante le sue idee le ronzino costantemente nella testa. Peter, però, non si dà per vinto e continua a trasgredire le regole subendo percosse e stando più volte in Isolamento. Anna, fissa nel suo ruolo di Prefetto, avrà a che fare con Sheila, Charlie e la signora Pincent che, in un modo o nell'altro, la disprezzeranno per il suo "indottrinamento", pur considerandola un'Eccedenza.

Così comincia la rivolta di Anna, inizialmente interiore, successivamente pubblica, nei confronti della società che non la vuole, che la considera un peso e che si permette di negarle anche i diritti fondamentali. Si rende conto che quello che Madre Natura vuole è che ci sia un "ciclo della vita" e che i veri abomini sono questi esseri umani immortali, non i giovani e i bambini.

Con l'obiettivo di salvare sé stessa e Peter, Anna prenderà una decisione, nonostante vada contro tutti i suoi iniziali principi. Inizia così la storia di Anna e Peter, due Eccedenze che non si sentono tali e che si trovano da soli contro tutto il mondo.

La loro "storia d'amore" è tra le più dolci che mi sia capitato di leggere ultimamente. Anna ha solo quindici anni, non ha mai avuto amore e protezione da nessuno a Grange Hall. Peter è cresciuto da solo, poi è stato adottato dai genitori di Anna, che lo hanno trattato come un figlio. Peter cercava un amico, per questo sceglie di salvare Anna. Anna non sapeva cosa significasse affezionarsi a qualcuno.

In un finale a tratti inaspettato e a tratti molto dolce, La Dichiarazione propone tutti gli aspetti negativi di un regime totalitario e di una società indottrinata, rendendola ridicola agli occhi del lettore, ma mostrandone la cruda realtà. L'intero libro parla dell'amore per la Vita, quella che dura al massimo ottant'anni, quella che ti dà la possibilità di vivere il tuo ciclo e assaporarne la parte migliore, tra cui la maternità.

Mi sono accorta del riferimento al "Diario di Anna Frank" prima di tutto per i nomi (Anna/Anne e Peter), ma soprattutto perché Anna tiene un diario, anche se sa che è vietato. Questo particolare mi ha fatto amare letteralmente il romanzo.

Il mio consiglio è: leggetelo se amate il genere distopico perché, secondo me, ne vale la pena. Mi spiace, però, che gli altri due libri della serie non siano stati tradotti, ma visto che questo primo libro è in ristampa, potremmo sperare in una traduzione dei seguiti! 

domenica 12 febbraio 2012

Recensione: Mockingjay di Suzanne Collins

Attenzione: la trama svela alcuni contenuti del primo romanzo "Hunger Games" e del secondo romanzo "La ragazza di fuoco".

Titolo: Mockingjay
Autore: Suzanne Collins
Editore: Scholastic Press
Pagine: 400 pag.
ISBN: 9780439023511

Trama: Contro ogni previsione, Katniss Everdeen è sopravvissuta ai Giochi due volte. Ma adesso che è fuori dalla sanguinosa Arena, non è ancora al sicuro. Capitol City (Presidente Snow) è arrabbiato. Capitol City vuole vendetta. Chi credono debba pagare per i disordini scatenatisi? Katniss. Quel che è peggio è che il Presidente Snow ha dichiarato che nessuno è fuori pericolo. Non la famiglia di Katniss, non i suoi amici, non i cittadini del Distretto 12. Potente e inquietante, il libro finale dell'innovativa trilogia di Suzanne Collins pare sia uno dei libri più discusso dell'anno.


Traduzione della trama fornita da Amazon.com

Voto: 5/5



La mia recensione:

Se non fosse stato per la traduzione
di Isabella, avrei rischiato 
un trauma post "la ragazza di fuoco".

Non ho idea di quale potrà essere il titolo italiano per questo libro, perciò mantengo le informazioni originali. La Mondadori aveva fissato come data di uscita del terzo libro "primavera 2012", in contemporanea all'uscita del film, ma a quanto pare bisognerà aspettare l'autunno.
Nel caso non riusciste ad aspettare, mi permetto di consigliarvi la traduzione amatoriale (ma veramente ben fatta!) di Isabella (è sempre lei, From a Book Lover!).

Katniss sceglie di visitare il Distretto 12. Non c'è più nulla, solo distruzione e morte. Prim e sua madre si sono salvate, la famiglia di Peeta no. 
Katniss non ha idea di dove sia il suo compagno di Giochi, ma di certo non è con lei. Gale, al contrario, le sta costantemente vicino, tranne quando si deve occupare della guerra in corso: i vari disordini tra i Distretti, hanno portato Panem ad una vera e propria guerra civile.

Katniss è ricercata, ma viene trasferita insieme alla sua famiglia nel Distretto 13: come qualcuno aveva supposto, infatti, il distretto non era andato perduto, anzi, ma si era sviluppato nei sotterranei dell'intera zona. Sottoterra, una vera e propria città pulsa di vitalità, anche se è una vitalità soffocata. 

Le regole del Distretto 13 sono rigide: non si spreca cibo, si seguono degli orari ben precisi e ogni nucleo familiare ha la sua stanza. Ogni abitante dà il suo contributo nella società, ma Katniss è troppo debole psicologicamente per sottostare ad altre regole. Scopre che dietro a quello che è successo nell'Arena c'erano Haymitch e Finnick, in accordo con il Presidente Coin (presidente del Distretto 13). 

Inizia per Katniss una vera e propria Odissea. Viene utilizzata come simbolo per la propaganda dei Ribelli nei confronti di Capitol City. Si ritrova a dover recitare ancora il ruolo di "Mockingjay", per calmare le masse, per dar loro una speranza. Un giorno, però, Peeta viene intervistato da Caesar Flickermann, che chiede a Katniss di non seguire i ribelli perché una guerra porterebbe all'autodistruzione.

Katniss inizia così ad entrare in azione con una squadra speciale. Il suo arco tecnologico le dà la possibilità di aggiungere un tocco teatrale ad ogni spedizione.
Katniss ha un patto con il Presidente Coin: dovrà dare protezione a tutti gli ex partecipanti degli Hunger Games. Questo patto comprende il salvare Peeta e Annie. 

Ho deciso di non svelarvi più nulla. Sappiate solo che questo romanzo vi toglierà il fiato, vi farà piangere e maledire alcuni personaggi. Vi stritolerà le budella e vi darà il colpo di grazia nell'epilogo. Moriranno alcuni personaggi, innocenti e colpevoli, ma alla fine rimarrete con uno strano senso di vuoto.

I complimenti che si dovrebbero fare Suzanne Collins non sono quantificabili. Dà un'immagine precisa di cos'è la guerra e di come la si vive psicologicamente. Non si è limitata a scrivere la storia di una ragazza, ha raccontato la storia di un'intera società e un'ipotetico periodo storico. L'intera trilogia rimarrà nella mia memoria, con la speranza che tutto questo non accada mai, in futuro.



mercoledì 8 febbraio 2012

Recensione: La ragazza di fuoco di Suzanne Collins


 Attenzione: la trama svela alcuni contenuti del primo romanzo "Hunger Games".


Titolo: La ragazza di fuoco
Autore: Suzanne Collins
Editore: Mondadori
Pagine: 375 pag.
Collana: I Grandi
ISBN: 9788804603528

Trama: Non puoi rifiutarti di partecipare agli Hunger Games. Una volta scelto, il tuo destino è scritto. Dovrai lottare fino all'ultimo, persino uccidere per farcela. Katniss ha vinto. Ma è davvero salva? Dopo la settantaquattresima edizione degli Hunger Games, l'implacabile reality show che si svolge a Panem ogni anno, lei e Peeta sono, miracolosamente, ancora vivi. Katniss dovrebbe sentirsi sollevata, perfino felice. Dopotutto, è riuscita a tornare dalla sua famiglia e dall'amico di sempre, Gale. Invece nulla va come Katniss vorrebbe. Gale è freddo e la tiene a distanza. Peeta le volta le spalle. E in giro si mormora di una rivolta contro Capitol City, che Katniss e Peeta potrebbero avere contribuito a fomentare. La ragazza di fuoco è sconvolta: ha acceso una sommossa. Ora ha paura di non riuscire a spegnerla. E forse non vuole neppure farlo. Mentre si avvicina il momento in cui lei e Peeta dovranno passare da un distretto all'altro per il crudele Tour della Vittoria, la posta in gioco si fa sempre più alta. Se non riusciranno a dimostrare di essere perdutamente innamorati l'uno dell'altra, Katniss e Peeta rischiano di pagare con la vita...


Voto: 5/5



La mia recensione:

Hunger Games mi aveva lasciata senza fiato.
Dovevo leggere il continuo, dovevo sapere
cosa sarebbe successo a Panem.
Qual era il prezzo che Katniss avrebbe dovuto pagare?

Inutile dire che questo libro mi ha estasiata quanto il primo. Se prima si aveva una lotta contro la sopravvivenza, ora si ha una lotta contro la morte vera e propria.
La caratterizzazione dei personaggi si fa sentire come non mai: Katniss e Peeta sono cresciuti dopo gli Hunger Games, non tanto d'età quanto mentalmente.
Gale ha di nuovo la sua compagna di caccia, Prim sua sorella e Mrs Everdeen sua figlia. 
Il Presidente Snow, però, vuole fargliela pagare.

Kantiss e Peeta si trasferiscono al Villaggio dei Vincitori, in cui tutte le villette sono disabitate, tranne quella di Haymitch. Dopo la rivelazione di Katniss per quanto riguardava il suo comportamento nei confronti di Peeta, i loro rapporti non migliorano, anzi, si comportano come fossero due perfetti estranei.
Nonostante la ricchezza acquisita, Katniss non riesce a lasciare la caccia e a rinunciare alla possibilità di uscire dal Distretto 12, possibilmente con Gale. Katniss si rende conto di non poter più rimanere nel Distretto 12: qualcosa di troppo grosso si è scatenato con il suo gesto agli Hunger Games. Qualcuno, per quelle bacche, è morto per davvero.

Katniss propone a Gale di scappare nei boschi: lui, con spirito sovversivo, inizialmente accetta, ma cambia subito idea quando la sente pronunciare il nome di Peeta. Katniss, quindi, si trova smarrita, con il suo piano andato in fumo, ma con ancora la voglia di combattere. Proprio nel bosco incontra due donne che affermano qualcosa che scombussola tutte le sue certezze.

Katniss e Peeta sono costretti a partecipare al Tour della Vittoria, un giro di tutti i distretti di Panem in cui il popolo è costretto a congratularsi con i vincitori degli Hunger Games, colpevoli direttamente o indirettamente della morte di tutti gli altri partecipanti. Proprio durante il Tour, Katniss si rende conto che qualcosa non va: il popolo inizia a ribellarsi, pian piano.

Ma il Tour non è tutto. Il presidente Snow, per i 75esimi Hunger Games, annuncia che si terrà un'Edizione della Memoria: Katniss e tutti i vincitori delle edizioni precedenti (sempre un uomo e una donna) degli altri distretti, vengono costretti a rientrare nell'Arena. Per il dodicesimo distretto, però, si deve decidere tra Haymitch e Peeta.

Tornata a Capitol City, Katniss si rende conto che quella vita non le era mancata per niente. Neanche il lusso più sfrenato o tutte le comodità che il Capitol offre riescono a tranquillizzare il suo animo. Durante l'allenamento, Katniss ha modo di conoscere tutti gli altri partecipanti.

All'interno della nuova Arena, Katniss cambia tattica di gioco. Inizialmente decide di fare coppia solo con Peeta, ma ben presto allarga il suo gruppo di "fidati", rendendo l'intero gioco più interessante. Al contrario dell'anno precedente, Katniss non ha più come obiettivo quello di sopravvivere per Prim: è riuscita a darle quello che le serviva, ora l'obiettivo è salvare Peeta. 
Quando finalmente crede di aver capito come uscire dall'Arena, mettendo fine ai sanguinosi giochi che avevano mietuto abbastanza vittime, succede l'impensabile.

Questo libro è allo stesso livello del primo, anzi probabilmente lo supera anche, perciò non mi vergogno ad ammettere di averlo letto in un giorno solo (rinunciando a fare qualsiasi altra cosa!). Mi sono commossa e ho pianto più per la mancanza del seguito (che Mondadori non si è ancora deciso a pubblicare) che per la fine vera e propria. La profondità psicologica di questa serie è devastante: mette in moto un processo di autoanalisi che non è assolutamente premeditato.

Vi ricordo che Hunger Games è una serie che racconta di una guerra, perciò non aspettatevi un romanzo a sfondo romantico o un'avventura fantasy. La ragazza di Fuoco, più di Hunger Games, inizia a delineare i contorni di una società che vuole ribellarsi e che è stufa dei soprusi del Presidente. 

Notevole. Utile. Da lasciarci il cuore.