lunedì 16 dicembre 2013

Recensione: Fai bei sogni di Massimo Gramellini

Titolo: Fai bei sogni
Autore: Massimo Gramellini
Editore: Longanesi
Pagine: 209 pag.
ISBN: 9788830429154

Trama: "Fai bei sogni" è la storia di un segreto celato in una busta per quarant'anni. La storia di un bambino, e poi di un adulto, che imparerà ad affrontare il dolore più grande, la perdita della mamma, e il mostro più insidioso: il timore di vivere. "Fai bei sogni" è dedicato a quelli che nella vita hanno perso qualcosa. Un amore, un lavoro, un tesoro. E rifiutandosi di accettare la realtà, finiscono per smarrire se stessi. Come il protagonista di questo romanzo. Uno che cammina sulle punte dei piedi e a testa bassa perché il cielo lo spaventa, e anche la terra. "Fai bei sogni" è soprattutto un libro sulla verità e sulla paura di conoscerla. Immergendosi nella sofferenza e superandola, ci ricorda come sia sempre possibile buttarsi alle spalle la sfiducia per andare al di là dei nostri limiti. Massimo Gramellini ha raccolto gli slanci e le ferite di una vita priva del suo appiglio più solido. Una lotta incessante contro la solitudine, l'inadeguatezza e il senso di abbandono, raccontata con passione e delicata ironia. Il sofferto traguardo sarà la conquista dell'amore e di un'esistenza piena e autentica, che consentirà finalmente al protagonista di tenere i piedi per terra senza smettere di alzare gli occhi al cielo.


Voto: 3/5

La mia recensione:

Fare questa recensione è estremamente difficile, perché non ho idea se debba essere valutato come un romanzo o come una biografia. Perciò premetto di scegliere di "giudicarlo" come un qualsiasi romanzo, perché è stato questo il mio approccio. Ho preso questo libro dopo varie pressioni da parte di mia zia che lo ha amato, ma non ho letto trame, non ho cercato recensioni, non sapevo assolutamente nulla.

Dico questo perché ho scoperto che il protagonista era lo stesso Massimo Gramellini quando sono arrivata a poche pagine dalla fine e ne sono rimasta un po' scioccata. Quindi voglio che sia chiaro che il mio giudizio esula dalla vita di Gramellini e da tutta la pubblicità più o meno positiva che ha avuto grazie a questo libro. Credo che questa premessa fosse doverosa perché nel web girano giudizi anche cattivi nei confronti di Gramellini stesso e dei temi trattati nel libro.

Ogni vita è dignitosa esattamente come tutte le altre. Ogni esistenza umana e non umana, vivente e non vivente, bisogna metterla allo stesso livello di tutte le altre. Per questo considero questa recensione difficile, perché mi sembra di giudicare un'esistenza e voglio che sia ben chiaro che non è quello che voglio fare.

La storia è quella di un uomo qualunque, prima bambino, poi adulto, che come tutti ha vissuto dei momenti difficili, dei traumi nell'infanzia che inevitabilmente si ripercuotono sul carattere e sulla personalità della persona. Il trauma del bambino è la madre, che va via troppo presto e lascia il piccolo Massimo a fare i conti con un padre che non ci sa fare e un mostro interiore che gli condiziona l'esistenza.

Questo libro è la testimonianza che persino un giornalista di fama nazionale ha percorso una strada, una molto difficile, ma è arrivato dov'è grazie alle sue capacità e qualche strizzatina d'occhio della fortuna. Doveroso ricordarlo, perché spesso tendiamo a dimenticare e considerare dei privilegiati coloro che sono arrivati un po' più in alto di noi.

Cosa non mi ha convinto... Aveva tutte le carte in regola per essere una recensione da 5/5: ironia, temi forti, bella edizione, un bello stile, storia realmente accaduta (anche se l'ho scoperto alla fine). La verità è che questo libro è un calderone di belle parole, di aforismi che fanno effetto, ma nulla più. Non viene raccontata una vera e propria storia, si disperde in pensieri, analisi e considerazioni che mi hanno fatto cadere le braccia più volte.

Sono andata avanti nella lettura aspettando che succedesse qualcosa, che avvenisse quell'evento, quella conoscenza, che avrebbe dato senso a tutta la storia, ma così non è stato. È solo il racconto della sua vita e delle ripercussioni che il trauma infantile ha avuto su di lui, ma mi chiedo se non sarebbe stato meglio scegliere un pezzo di vita e piuttosto raccontare solo quella.


Tuttavia ve lo consiglio, è una lettura piacevole e alcune frasi rimangono in mente. Me ne sono segnata diverse, molto belle, che potrei scegliere di condividere con voi (magari in una rubrica dedicata alle citazioni!). Il responso finale è che Fai bei sogni non è un libro brutto, non mi è pesato leggerlo, è anche divertente ma alla fine non lascia nulla e tutto scivola addosso.


Posso dire che nell'edizione che ho letto io, al fondo, c'era un intervento di Gramellini che non c'entrava col romanzo stesso, ma è stato scritto successivamente (e forse letto o pubblicato da qualche parte? Non ricordo), in cui raccontava delle reazioni delle persone dopo la lettura del libro. Ecco, quelle poche pagine mi hanno colpita così profondamente da avermi scombussolata. Non posso dirvi perché, ma secondo me quelle poche pagine valgono più che tutto il libro (purtroppo!).

2 commenti:

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