E dopo Federica Ottone e Stefania Tuveri, questa volta troviamo...
Autore de: Il sole di Alur - La sesta regola
Trama: Un ragazzo, un mago e una spada, uniti dal compiersi di un’antica profezia. Tutto ha inizio come in ogni leggenda, in cui il bene e il male si affrontano come due mitiche entità al volgere di ogni era. Ma la nuova vita che attende l’adolescente Térion a Helthor, centro del culto del dio-sole supremo, non apparirà più la stessa ai suoi occhi, né il mondo che lo circonda retto da un unico ordine prestabilito. In cuor suo, nel profondo della sua coscienza, il vero scontro si rivelerà essere quello fra gli ideali di giustizia e le avversità della vita, la corruzione del suo tempo e la volontà di non cedere sul suo cammino di fede, fino a infrangere la Sesta Regola e scoprire il segreto della sua nascita.
Alessandro, gentilissimo e disponibile, ha accettato questa intervista, dove ci svela qualche segreto celato nella creazione del suo romanzo fantasy!
La Sesta Regola, o per meglio dire la saga de Il Sole di Alur, risale ormai a quasi una decina di anni fa, quando con degli amici, per cambiare un po' stile nelle nostre campagne di gioco di ruolo, iniziai a creare un mondo di mia immaginazione, che chiamai Ferhaven. Di fatto scrissi in quegli anni, e per molti altri a venire, un intero regolamento di gioco, ma soprattutto immaginai terre, popoli, creature mitologiche e divinità fino a ritrovarmi un bagaglio non indifferente di idee e coordinate su cui lavorare. Allo stesso tempo, già dal 2003, decisi di metter per iscritto quella che doveva essere la storia principale del popolo umano più evoluto, gli Aluir, fino a ritrovarmi le basi per una saga vera e propria. Il primo libro, il solo per ora pubblicato, lo finì nel 2006, ma la fase di editing si è protratta sostanzialmente fino alla pubblicazione.
2) È stato difficile trovare un editore?
Oggigiorno lo è davvero, per tutta una serie di problematiche non soltanto legate a ciò che si propone loro. Tuttavia, grazie alla diffusione sempre maggiore degli e-books e dei metodi di autoproduzione, c'è largo spazio per uscire editi con qualunque storia o racconto, senza investire denaro a vuoto o per arricchire le tasche di qualche editore poco onesto o volenteroso. Diverso è il discorso della distribuzione, vero tallone d'Achille del sistema.
3) Una cosa che mi ha sempre incuriosito dei fantasy: i nomi li inventi o hanno dei riferimenti precisi?
Non ti nascondo che questa domanda mi viene rivolta di sovente, anche perché leggendo Il Sole di Alur è palese a chiunque il fatto che abbia dedicato una certa attenzione nella scelta dei nomi, pur inventandoli di mio, siano essi di persone o di luoghi. Credo che nel genere fantastico (preferisco che "fantasy") sia doveroso, ma altrettanto divertente cimentarsi in qualche ricerca linguistica, o nell'inventare un vero e proprio vocabolario, dei nomi o di una lingua immaginaria, al fine di dare maggior spessore e coerenza alle proprie storie. Nel mio caso le ispirazioni ci sono, e tante, dai nomi greci a quelli scandinavi, o persino indiani e persiani, ma in ogni caso esiste anche, all'interno del mio mondo, una chiara dimensione culturale all'interno della quale ciascun nome trova il suo posto; per esempio, i nomi del popolo Aluir, o degli elfi, sono molto chiari, dal suono melodioso, e hanno spesso radici tolkeniane, o gaeliche, mentre per altre razze, come i Vanyr, mi sono direttamente ispirato alla cultura norrena e alle saghe nordiche.
4) Oltre al "Custode del Tramonto", hai in mente progetti futuri?
Il Custode del Tramonto costituisce il secondo capitolo della saga, come ben sai, la quale tuttavia si comporrà di cinque volumi. Non voglio spingermi troppo in là con le previsioni e le anticipazioni (attualmente sto finendo il secondo libro appunto), ma per quanto riguarda il terzo dovrebbe intitolarsi Il Risveglio dei Lupi. Allo stesso tempo scrivo racconti brevi, thriller psicologici per lo più, che vorrei raccogliere in un solo volume da proporre poi a qualche editore, senza contare il progetto parallelo alla saga: una raccolta di canti elfici illustrata, di cui parlerò più nel dettaglio da settembre sul mio blog (www.specchionero.net).
5) Ci sono opere o autori che ti hanno ispirato?
Certamente, come credo qualunque artista nei confronti dei grandi che l'hanno preceduto. I miei primi modelli, restando nel genere fantastico, sono Tolkien ed Eddings, ma le mie letture favorite mi portano spesso verso altri lidi, come per esempio Lovecraft, Neil Gaiman, o Terry Pratchett, oltre a tantissimi classici, soprattutto dell'Ottocento. Da qui si evince, a detta della critica, che ho acquisito uno stile quasi del tutto classico, ma anche scorrevole (di cui vado fiero per fortuna!).
6) Come sono i contatti con i lettori? Hai avuto critiche negative? Se sì, come le hai affrontate?
Per quanto ancora pochi (siamo solo all'inizio ed è molto difficile farsi conoscere se non hai un editore grande alle spalle), i primi lettori sono diventati per me fonte di grande forza di volontà e uno sprone costante ad andare avanti. Ricevo diverse mail, commenti e anche le prime recensioni, che mi fanno ben capire di aver preso la strada giusta. Nell'insieme, il romanzo sta riscuotendo un'ottima valutazione (mantiene una media di 4/5 in rete). Qualche critica non manca, anche se di rado ce n'è qualcuna che reputo a dir poco insensata, ma quando capitano colgo l'occasione per meditare su quanto di costruttivo vi leggo. Non è un caso che già il secondo testo, credo, risentirà parecchio dei consigli di tanti bravi e accorti lettori.
Non so voi, ma ho trovato fantastiche le sue risposte! Io sto aspettando la presentazione qui a Torino, per comprare il libro! Come sempre, ecco dove acquistarlo:
Quest'intervista mi ha incuriosita ancora di più :) devo proprio procurarmelo questo libro!
RispondiEliminaSono contenta ** io ho intenzione di prenderlo durante la presentazione qui a torino!!
EliminaGrazie per lo spazio che mi hai offerto Erika, è stata una splendida occasione. Ti aspetto a Torino il 15 settembre per una bella dedica sul libro ;)
RispondiEliminaGrazie a te Alessandro! Ci vediamo il 15 :D
EliminaMi fa piacere che ci sia un altro autore nostrano nel mondo della letteratura fantasy, però mi ha fatto storcere il naso , leggendo in un altro blog l'intervista fattagli, e nello specifico sulla domanda :cosa pensava degli urban fantasy che vanno tanto di moda.
RispondiEliminaIl suo "no comment" denota però uno snobismo piuttosto smodato , e una grande considerazione della propria opera ; non rendendosi conto, inoltre , che la sua storia ricalca molto il già visto , detto e sentito .
Con questo non voglio dire che non abbia ragione , ma dovrebbe prima attendere le recensioni di qualcuno professionalmente qualificato per vedere se la sua saga ha dei difetti , e poi può parlare degli altri.
Hera